la nostra Storia

Cinque anni fa cominciava la nuova avventura del Teatro Perugini di Apecchio. Il 22 maggio 2015 inauguravamo la rassegna "Teatro per il Teatro", idea nata per sensibilizzare la comunità Apecchiese ad un impegno di raccolta fondi per l'adeguamento funzionale del nostro storico teatro e soprattutto per provare a guardare quel luogo, da sempre sotto gli occhi di tutti, con occhi diversi. Perché il teatro ad Apecchio c’era, ed era anche vivo grazie alla mitica Filodrammatica Apecchiese. Non solo, ma era anche stato ristrutturato in maniera eccellente. Però mancava quello che fa di un teatro un Teatro. La “macchina” teatrale. Una cosa che avrebbe trasformato quel luogo in qualcosa di più. Per sempre. Insomma, sarebbe bastato poco e avremmo avuto un teatro vero, ma nessuno lo sapeva.

Per me, da teatrante, da filodrammatico e da Apecchiese, è stato naturale volermene prendere cura, guidato dalla semplice filosofia secondo la quale “quando una cosa si può fare bisogna farla. Per sé stessi e, in maniera più sublime, per gli altri.” I cittadini si sono subito affezionati a questo progetto, anche coloro ai quali del teatro non importava granché. La proprietà transitiva dell’affetto: volendo bene a me, hanno voluto bene anche alla mia follia (perché all'epoca proprio questo sembrava). A quei cittadini va il mio grazie più sentito perché una volta di più mi hanno fatto capire cosa significa far parte di una comunità. Quel primo forte moto di partecipazione ha fatto sì che la nostra rassegna si trasformasse da subito in una "stagione teatrale" in piena regola, partita ufficialmente nel gennaio 2016 con una presentazione piena di amici e di ospiti. Le luci erano quelle che erano, il palco scricchiolava e le quinte dovevamo immaginarcele, ma nell'aria c'era qualcosa di nuovo (e guai a chi non coglie le occasioni per entusiasmarsi). Così, durante le gelide serate invernali, gli apecchiesi cominciarono ad uscire di casa e a raggiungere la piazza, pronti a gremire il teatro per vedere gli sconosciuti attori di turno. E questi attori, ancor più incredibilmente, sfidare anche la neve per arrivare ad Apecchio da ogni parte d'Italia e donare le loro storie a questo pubblico nuovo. Infine, gli applausi. E le feste al circolo arci. Eravamo sulla strada giusta. Poi, alla fine del 2017, la grande notizia: ci sono i soldi! L'impegno del Sindaco Vittorio Nicolucci e dell'amministrazione comunale era stato premiato. I lavori in teatro potevano cominciare.

Da allora abbiamo portato ad Apecchio 38 (trentotto!) spettacoli teatrali di alcune delle compagnie più importanti d’Italia. Mi hanno chiesto tante volte di raccontare la storia di questa piccola impresa della nostra comunità apecchiese e ogni volta è difficile per me riordinare le idee e scegliere il punto dal quale partire, senza ripetermi ogni volta. Dico sempre che quello che è successo ad Apecchio è qualcosa che ha a che fare più con un’azione politica che con un’operazione culturale, perché con grande senso civico, tutti uniti, gli apecchiesi hanno dimostrato che il Teatro è necessario all’interno di una comunità. Il teatro non è stato mai il fine, neppure per me, ma spero che la sua rinascita possa essere di buon esempio per il futuro, e far crescere nella coscienza degli abitanti la consapevolezza che certi diritti li dobbiamo pretendere. Perché, anche se siamo lontani da tutto, ci meritiamo tutto. Non dimentichiamoci che, prima di essere Apecchiesi, Cagliesi, Piobbichesi… siamo anche noi cittadini Italiani ed Europei. E i nostri ragazzi, anche se a vent’anni se ne andranno per cercare fortuna altrove (perché il mondo va così), dovranno poter dire che QUI non gli è mai mancata nessuna di quelle cose che educano una persona ad essere cittadino. Come fa il Teatro. Per quanto mi riguarda, da attore e da uomo di teatro, quella del Teatro Perugini resterà per sempre l’impresa più valorosa della mia carriera e quella che più di ogni altra mi riempirà di orgoglio.

Nicola Nicchi